La Suprema Corte di Cassazione in tema di danno da emotrasfusione

Si segnala una interessante ordinanza della Suprema Corte di Cassazione in tema di danno da
emotrasfusione.
La Terza Sezione civile ha rimesso gli atti al Primo Presidente, per l’eventuale assegnazione alle
Sezioni Unite, della questione, oggetto di contrasto giurisprudenziale, se l’accertamento, compiuto
dalla Commissione medico-ospedaliera di cui all’art. 4 della l. n. 210 del 1992, circa la riconducibilità
del contagio ad una emotrasfusione, con conseguente attribuzione dell’indennizzo ai sensi di detta
legge, implichi, nel giudizio di risarcimento dei danni derivanti da emotrasfusioni promosso contro il
Ministero della salute, il riconoscimento, quale fatto indiscutibile e non bisognoso di prova, del nesso
causale tra la trasfusione e il contagio oppure se, al contrario, il verbale della citata Commissione
formi piena prova esclusivamente in relazione ai fatti avvenuti in sua presenza ovvero dalla stessa
compiuti, e non già con riguardo a valutazioni, diagnosi, manifestazioni di scienza o di opinione,
costituenti materiale privo del valore di un vero e proprio accertamento e quindi soggetto al libero
apprezzamento del giudice.
L’ordinanza interlocutoria è la n. 32077/2022 del 04.10.2022.
Se il nesso venisse riconosciuto in re ipsa con il Giudizio della Commissione medico-ospedaliera è
chiaro che la sorte dei giudizi di risarcimento per danno da emotrasfusione subirebbe una notevole
semplificazione.